davvero molto interessante
Immagine tratta daqui
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Un tatuaggio da galeotto non è solo un tatuaggio. Un tatuaggio da galeotto, fatto da un vero carcerato mentre sconta la sua pena, è gesto di sfogo, un simbolo di riconoscimento tra detenuti o un atto di protesta contro la crudeltà della galera.
Provate un po’ a pensare al detenuto medio: un giovane spacciatore italiano condannato a tre anni che, dopo sei mesi di galera, decide di marchiare la propria frustrazione sulla propria carne. Se per ogni appassionato di tatuaggi la pelle è una tela su cui raccontare la propria storia, per il carcerato si trasforma in un manifesto di carta straccia, con cui dichiarare pubblicamente la propria condanna ad una non-vita di botte, sbarre e cemento.
La Bibbia di riferimento per comprendere appieno il ruolo…
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Grazie mille per avere ribloggato, sono onorata! 😉
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Piacere mio 🙂
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che tristezza preoccuparci solo del nostro domani senza fermarci e tendere la nostra mano per risollevare chi cade…..quande cose ancora ci sono da cambiare incominciando da noi. Grazie a te per avermi fatto conoscere una realta nascosta.Un caro saluto.Caty
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Il mio intento è proprio quello di portare fuori dalle prigioni questi tristi racconti di vita quotidiana per creare un ponte tra quelli che sono dentro e chi è fuori. Un saluto anche a te, grazie ancora
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E’ stato interessante leggere tutto questo, una realtà che non conoscevo. Grazie 🙂
un abbraccio
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Fratelli e figli di tutti noi ogni loro sconfitta e anche la nostra….cosi’vicini cosi’lontani “In Galassie”abbandonati ad una pena che gli allontana sempre di piu’ dalla comune realta invece di invogliarli a dare il meglio di loro….una luce anche per questi figli.Con affetto Caty
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