Pensieri

Non dimentico chi sono.


“C’era una volta…”

Non dimentico
le parole amate
dette con sguardi
e sorrisi appena accennati.

Non dimentico di vivere,
nella pienezza di ogni respiro.
Non rinnego mai
né dimentico nulla.
Qualunque sia, il domani.

Ricordo…
i racconti di mio padre.
Quel giovare analfabeta
che partì per la seconda guerra,
credendo
di salvare la sua Patria.

Diceva… “in battaglia
nessuno si salva, all’infuori
di chi comanda”,
mentre lui,
tra gli ultimi sopravvissuti
feriti e denutriti,
cercava da mangiare.

Ritornò a fine guerra dalla Russia
nella sua Puglia,
con altri due commilitoni.
Uno Siciliano, l’altro Lombardo.
Un ritorno molto sofferto,
pieno di insidie.

NON DIMENTICO CHI SONO.

Ricordo…
le melodie d’amore di quegli anni,
cantate con passione
da mia madre.
Zittiva così i suoi bisogni,
dedicando la vita
ai tanti figli e credendo in un’avvenire migliore.

“A mezzanotte va
la ronda del piacere
e nell’oscurità ognuno
vuol godere!”

“Vola colomba bianca vola diglielo tu che tornerà!”

Le sue amorevoli mani
non riposavano mai,
neanche di notte.

La notte…
sedeva in un angolo, vicino la finestra,
cuciva instancabile i nostri vestiti
con la sua amica “Singer”.

Ricordo una notte…
Tutti dormivano, tranne me, lei… non lo sapeva.

La luna piena splendeva
immersa
nel buio profondo.
I suoi lunghi raggi filtravano
dalle persiane verdi.
Il più luminoso, si posò
sul volto di mia madre,
rivelando
ai miei occhi di bambina
le sue lacrime nascoste.

Quell’immagine meravigliosa,
mai la dimentico.

La rese ai miei occhi
infinitamente bella, molto più
di una qualunque regina.
La nostra regina
era Lei… solo Lei!

Un giorno poi…
Partirono tutti.
Per la tanto desiderata America.
Con la “Raffaello”.
Era fine Maggio 1972.

OGGI È IL SUO COMPLEANNO.
E AVREBBE COMPIUTO “100” ANNI!
TANTI AUGURI MAMMA!!
🌹🌹🌹🌹💖💖💖💖🌹🌹🌹🌹

“Grazie dei fiori
fra tutti gli altri
gli ho riconosciuti!
Son rose rosse e parlano d’amor!”

NON DIMENTICHIAMO..CHI SIAMO!

42 pensieri su “Non dimentico chi sono.”

  1. Commovente la tua fedeltà.
    “Chi siamo noi, e dove andiamo noi … ?” cantava Paolo Conte.
    Questo cerco di scoprirlo ogni giorno, e non ce la faccio proprio. Anche se tengo nell’anima tanti ricordi dei miei, ora spariti.

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    1. Per questo si sente il bisogno di tirarli fuori dall’oblio, il loro ricordo ci spinge a darci un più giusto valore a quest’oggi che ci sfugge dalle mani..non avendo quel riferimento base delle nostre radici, quando tutto aveva un senso preciso di ogni valore, che ci teneva uniti ad un vincolo sacro.
      Cerca i tuoi ricordi tornando nei luoghi della tua infanzia, forse qualche traccia ancor c’è, forse questo è il tempo giusto.
      Grazie del tuo commento. 🌹

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  2. Non si dimenticano fatti accaduti che ci hanno colpito. Anch’io ho visto mio padre tornare dall’Albania. Uno dei pochi, ma ricordo anche come il suo sguardo a volte si incupiva, e noi tutti, tanti, sapevamo che era a causa dei dolorosi ricordi di quanto aveva sofferto.
    Grazie di non dimenticare mai. Un abbraccio.

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    1. Con i suoi racconti ci faceva capire quando noi eravamo fortunati, racconti crudeli di sofferenze è privazioni.
      Mentre sentiva piogge di proiettili intorno invocava sempre il suo santo protettore..San Rocco, tanti né vedeva morire intorno a lui, mentre i capi scappavano nelle loro camionette senza farsi mancare niente..altri si fermavano derubando i morti dicendo che gli avrebbero mandati alle loro famiglie..mai arrivati.
      Gli anni di guerra li sopporto tutti, ebbe solo una medaglia per aver fatto il suo dovere con onore..niente per le sue dita congelate in Russia.
      Grazie per aver condiviso i loro sacrifici.
      Un abbraccio

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